41° Raduno

Mi chiamo Andrea , ho 57 anni e quest'anno per la prima volta ho deciso di partecipare al campo estivo di Articolo 28 ; quello che mi ha spinto è stata la curiosità di provare un modo diverso di vivere la vita militare : 30 anni fa sono stato ufficiale medico in aeronautica , e già sapevo che per quanto sarebbe potuto essere duro questo campo non sarebbe stato minimamente confrontabile con il corso AUC della scuola di guerra aerea di Firenze che avevo frequentato allora . Infatti ho vissuto questa esperienza con la massima tranquillità, quando qualcuno mi chiedeva se avevo paura gli chiedevo : “perché?” Appena arrivati , ci hanno sottoposto un questionario di cultura generale e ho pensato : ecco , adesso inizia il divertimento. Si perché ho subito capito che le sfide , le gare , le prove fisiche , di abilità e creatività sarebbero state il denominatore comune delle nostre giornate , ed essendo io molto competitivo tutto ciò mi ha stimolato e gratificato . Ci hanno diviso in squadre , abbiamo affrontato le più svariate e divertenti gare di abilità sportive e non , stimolando lo spirito di squadra e il cameratismo , creando legami di complicità e affetto fra i componenti la squadra : Matricola 1226, Matricola 1229, Matricola 1219, Matricola 1181 , Matricola 1185 , Matricola 1183 .. vi amo !!! Pongo molto l'accento su questo aspetto perché è' quello che mi è piaciuto di più, per il resto : si è mangiato benissimo , si è dormito male ( ... quanto ho desiderato i tappi per le orecchie , nella mia camerata c'erano dei trattori in azione ...!) , abbiamo esplorato la natura circostante , bellissima , qualcuno ha fatto sesso , qualcuno no , ma tutti ci siamo sentiti parte di una grande famiglia ! La parte più dura sono state le guardie notturne , forse per me perché non sono più un giovanotto ! e a proposito di giovanotti : quanti bei ragazzi ! veramente tanti ! insomma una esperienza da ripetere !

Mi sono iscritto al 41° campo in modo sereno con l’obiettivo di trascorrere un paio di giorni di assoluto stacco dalla vita reale e si, poi ero curioso! Lo dico fin da subito che l’obiettivo da parte mia non solo è stato raggiunto ma addirittura superato, sono tornato a casa ben contento di questi giorni, delle conoscenze fatte, delle amicizie nate e con qualche contatto da sviluppare! Ma veniamo a noi, tutto si è svolto in modo assolutamente tranquillo e responsabile, una perfetta gestione da parte degli organizzatori, con un’accoglienza piacevole e delle attività che non solo ti mettono alla prova ma ti costringono a legare con gli altri, a conoscere, a creare delle connessioni tra le persone; sono attività adatte a tutti ed il bello è non sentirsi giudicati dagli altri se si arriva primi o ultimi, se si fa giusto o si sbaglia.. L’intimità vien da se in modo naturale, nessun obbligo, nessuna costrizione, liberi di dire si o no, liberi di dire basta o di dire ancora, liberi di essere se stessi, unico obbligo è il fondamentale rispetto per gli altri. Non mi va di andare nei dettagli e raccontare troppo di quello che è successo e di come si vivono questi giorni, perché altrimenti potrei rovinare la sorpresa alle future reclute!! Ah si un super plauso alla cucina (Mario e Dino) perché si, si è mangiato benissimo!!

Recluta Alessandro - Matricola 1209

Sono stato 4 giorni in un campo militare fetish: ecco com'è andata.

Fino a mezzo secolo fa erano due le scelte di vita che permettevano a un uomo omosessuale di occultare la propria omosessualità senza dover figliare: farsi prete o entrare nell’esercito. Tra le due quella militare era sicuramente l’alternativa più eccitante. Quello militare è un ambiente omosociale che ha sempre avuto un posto importante nell’immaginario erotico gay per la virilità e il cameratismo dei soldati, oltre alla proverbiale facilità con cui in guerra ogni buco diventa trincea… Non ho mai avuto grandi fetish; rientro nella categoria dei “sadominchia”, come delle mie amiche lesbiche definiscono chi pratica un s/m all'acqua di rose. Ho realizzato di avere una certa attrazione per le divise quando un mio ex mi aveva confessato di avere questo fetish e io - che avrei fatto di tutto per lui - mi sono prestato. Quando ho indossato una casacca di non so quale corpo militare per la prima volta ho avuto un brivido, effettivamente mi trovavo un sacco più eccitante. Con questa blanda esperienza alle spalle ho deciso di fare l’esperienza proposta dall’associazione ART 28 Ho apprezzato molto la scelta del nome di questa associazione, che si richiama alla storia dei primi militanti gay e ai dibattiti interni a quel movimento e per l’aver scelto un nome dissacrante nei confronti del passato omofobico delle forze armate. Inoltre, ulteriore merito, essendo ART 28 un’associazione non a scopo di lucro, i profitti vengono destinati ad altre associazioni: quest’anno sono stati destinati a una casa-rifugio per persone LGBT.

Il fetish militare rientra nei giochi di ruolo con dinamiche di potere. Una caratteristica che apprezzo del fetish militare è che, al contrario della maggior parte degli altri fetish, permette di fare attività di gruppo all'aperto e io sono un work out freak e adoro soffrire in compagnia facendo attività fisica. Alcune informazioni pratiche: oltre alla quota di iscrizione, l'equipaggiamento è a proprio carico. La durata è di circa 4 giorni, nel nostro caso è stato da giovedì pomeriggio alla mattinata di domenica.
N.B. Non posso essere molto specifico nel descrivere le attività che abbiamo fatto perché vi rovinerei l'esperienza nel caso voleste farla. All'arrivo abbiamo firmato un foglio di tutela privacy: vietato fare foto ai partecipanti a meno di non avere il loro consenso. Presenza numerosa: circa 50 persone, una trentina over 40 e il resto sotto i 40. Mi aspettavo una situazione di machismo tossico, invece ho trovato un ambiente inclusivo con diversi tipi umani. Oltre all’intergenerazionalità, con partecipanti che andavano dai 25 ai 60 anni, c’erano due stranieri e il mio spirito guida di questo campo, un ragazzo Genderfluid. Non aspettatevi della gente che sfasa stile “The experiment” perché si trova in un ruolo di potere: il gioco era gestito con un buon equilibrio; non c'era un atteggiamento di aggressività estrema, ma veniva suscitato un clima di timore verso i superiori (necessario perché questo gioco di ruolo funzioni, SOTTOMETTETEVI SENZA FIATARE!). La prima volta si partecipa con il grado più basso di recluta; questo vuol dire che potrete ricevere ordini dai soldati in su.

Come dice il disclaimer sul sito di Art 28, si tratta di “vera vita militare per uomini”: Durante il giorno si svolgono i giochi a squadre che possono essere più o meno impegnativi fisicamente. Personalmente, nonostante il poco sonno e l’impegno fisico, mi sentivo pieno di energia. Provo a rispondere alle domande più comuni che mi sono state fatte da amici e curiosi:

  • cosa faccio se non mi trovo bene? Se non ti piace te ne puoi andare in qualsiasi momento.
  • Ti forniscono la divisa? Ovviamente no, te la devi procurare tu. Io ho preso una divisa tedesca in onore al parka che usavo a 15 anni quando ero un piccolo alternativo e andava di moda (o forse già allora avevo una attrazione latente per le divise militari).
  • Ci sono attività “sessuali”? Sorpresa! Preparatevi al momento dell’iscrizione a compilare un questionario di due pagine sui vostri fetish e preferenze sessuali.
  • E’ un ambiente molto fetish? Personalmente ho avuto modo di conoscere o approfondire altri fetish. Se avete curiosità in questo ambito o siete in una fase esplorativa della vostra sessualità, questo è un buon posto. Gli esperti non mancano! Però ci sono anche gli sprovveduti sadominchia come me.
  • È facile fare sesso? Sì, se ne hai le energie... Personalmente avendo una energia sessuale bassa tendo a far sesso con coinvolgimento emotivo, infatti dal secondo giorno mi sono legato a un bell'orsetto (un soldato della mia squadra) e ho respinto chiunque altro. Certo forse essere monogami in tutto quel ben di Dio non sembrerebbe essere una cosa molto intelligente, ma mi sentivo di fare così e così ho fatto. Siate fedeli a voi stessi e non fatevi trascinare dagli altri.
  • Ci sono cose che possono metterti a disagio? C'è molta nudità, da tenere in conto se si vuole fare questa esperienza. Gente molto pudica potrebbe avere problemi, però se si vuole affrontare questo blocco mentale rispetto alla nudità penso possa essere un'esperienza molto liberatoria.
  • Com’è il cibo? Questo mi ha stupito, era ottimo! I volontari che cucinavano erano due cuochi provetti e per me che amo mangiare è stato uno dei punti più alti.

Qualche considerazione in libertà...

Sono arrivato la prima volta sul sito di Articolo 28 qualche anno fa cercando indicazioni su come lucidare al meglio gli anfibi, per i quali ho da sempre un vivo, ehm, interesse…al di là dei consigli pratici avevo trovato molto interessante la descrizione dei raduni, l’idea di stare in divisa, provare un’esperienza di vita militaresca, condividere forzatamente spazi con altri uomini, obbedire agli ordini dei superiori… Da quello che avevo letto immaginavo di passare qualche giorno secondo ritmi prestabiliti, alternando attività ludico-motorie a lavori vari per il mantenimento del campo, come cucinare, pulire, sistemare… immaginavo che l’obiettivo fosse anche quello di divertirsi con altri uomini ma non ci davo tanto peso. Alla fine ci sono state entrambe le cose ed è stato fantastico così! Per quanto mi attirasse l’idea di partecipare, comunque, inizialmente ho lasciato perdere l’idea: mi sembrava una cosa più grande di me, che richiedeva più resistenza e più capacità di adattamento di quelle che avevo, oltre che spaventarmi un po’ per la necessità di avere a che fare con sconosciuti e trovarmici a stretto contatto per più giorni. La mia introversione e la paura di non farcela mi tenevano legato.

Quest’anno, complice anche una delusione relazionale, mi sono deciso e ho inviato un messaggio per chiedere informazioni per il campo successivo, con una parte di me che sperava addirittura che mi dicessero che no, non ero adatto, ed che sarebbe stato meglio non andare. Dopo un breve colloquio col Caporale Fabio che mi ha tranquillizzato mi sono buttato iscrivendomi. Recuperato l’equipaggiamento (mimetica e zaino di seconda o terza mano, qualche t-shirt da Decathlon), organizzato il viaggio (grazie Maresciallo Domenico), sono partito, imbarazzato e eccitato di andare verso la stazione con questo zaino verde ex dotazione dell’esercito, quasi come se partissi per la leva.

Non posso entrare nei dettagli di quello che ho trovato al campo, perché credo sia cosa buona e giusta che quello che succede al campo ci rimanga, ma posso dire che se sbirciate il sito e le foto vi incuriosiscono, e se avete un po' di spirito di adattamento e voglia di mettervi in gioco, allora siete adatti a Articolo 28. Troverete giornate di stacco completo dalla vita di tutti i giorni, in mezzo ad altri uomini con passioni simili e troverete l'occasione per stringere nuove amicizie, fare gruppo, sentirsi accolti senza pregiudizi e sentirsi liberi di essere se stessi. Il tempo è volato, ho passato tre giorni di grande condivisione: gli spazi, le attività sportive, i giochi le difficoltà, le sfide totalmente inaspettate a cui il Direttivo ha sottoposto tutta la truppa, le risate…oltre ai diversi momenti fortemente erotici ed eccitanti.

Da bambino e adolescente ho avuto poche esperienze di gioco di squadra, e in quelle che ho avuto mi sono sempre tenuto un po’ indietro, sempre timoroso di fallire. Ad Articolo 28 invece ho sentito che potevo lasciarmi andare e buttarmi: sapevo di trovarmi in mezzo a tante persone diverse, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche, dove nessuno deve sentirsi in difetto se non riesce a completare un esercizio o se è meno bravo degli altri in qualcosa. L’importante è esserci e collaborare. Le persone che ho trovato sono state tutte gentili e alla mano, disponibili, pronte a coinvolgere e ad aiutarsi. Anche quelle che a prima vista sembrano un po’ stronze in realtà si sono dimostrate gentili e disponibili. La cosa che più mi ha lasciato contento è stato proprio lo spirito di squadra, il mettersi in gioco di tutti, il non prendersi sul serio, la collaborazione per portare avanti le attività, il piccolo contributo che tutti hanno dato.

Un'altra cosa che mi ha colpito è che ho davvero passato quasi 72 ore senza mai stare da solo, tranne che in bagno (e anche lì…), ed è una cosa che non credevo possibile, per me che dopo qualche ora con altre persone ho bisogno di staccare e stare da solo con me stesso per ricaricare le batterie. Invece al campo non ho avuto difficoltà: per quanto mi sia preso i miei momenti di silenzio non mi sono mai isolato dal gruppo. Il sesso è un buon modo di abbattere barriere e rompere il ghiaccio, ma ad Articolo 28 lo sono stati di più i giochi organizzati.

Peculiare del campo appena terminato è stato anche la quasi totale assenza di segnale telefonico, se non da un preciso punto del rifugio, quindi ho passato praticamente 3 giorni senza telefono, disconnesso dal mondo, senza pensieri diversi dal completare i compiti assegnati. Prima di partire pensi che non ce la farai e invece al ritorno ti rendi conto di quanto poco ti sono mancati i social e quanto poco valgono una manciata di like. Non so se l'isolamento radio è uno dei criteri per scegliere la destinazione dei campi, ma nel caso mi sembra un'ottima idea.

In sintesi direi che sono molto contento di aver partecipato e solo a distanza di diversi giorni sta passando la nostalgia. In attesa del prossimo passo e chiudo.

Grazie ancora al Direttivo e a tutti i compagni di campo.

Uzzè uzzè uzzè.

Soldato Pietro

Eccomi qui a cercare di redigere un commento che sia il più possibile sincero Innanzitutto devo premettere che mi sono iscritto al campo di Articolo 28 essenzialmente per curiosità e quindi proprio per questo ho evitato accuratamente di leggere qualsiasi articolo o recensione come questa, per evitare di rovinarmi la sorpresa che avrei avuto una volta arrivato al campo. E ha funzionato, nel senso che la sorpresa c’è stata, è stata molto piacevole e mi sono divertito a partecipare. Avendo già fatto il militare diversi anni fa, volevo vedere se fosse possibile ritrovare alcune emozioni e l’atmosfera di allora. La differenza sostanziale, dato che ho fatto il militare piuttosto grande a 28 anni mentre i miei commilitoni erano quasi tutti diciannovenni, è stata che all’epoca questa cosa era molto positiva e mi ha aiutato a non essere troppo pressato come recluta dai nonni, facendomi guadagnare una posizione di favore e attenzione da parte dei superiori. Questa volta invece la mia età, sicuramente maggiore della maggior parte dei partecipanti, non mi ha favorito particolarmente, dato che giustamente le attenzioni erano rivolte verso le reclute più giovani e più disponibili. Quindi prima avvertenza per chi parteciperà e chi legge questa recensione: se avete superato gli anta preparatevi a sentirvi un po’ trasparenti, il che essendo la regola aurea dei militari ha i suoi vantaggi, e quindi o restate trasparenti, e va benissimo così, oppure dovete darvi da fare per mettervi in evidenza. Per entrare più nel vivo, mi sono molto piaciute le sfide, i giochi e le attività che sono servite molto a rendere coesi i membri dei gruppi tra di loro. Altro lato interessante è l’aspetto ludico di tutto il campo, sia dal punto di vista dei giochi, della competizione, della rivalità fra squadre, sia per l’autoironia insita sempre in ogni azione, ogni comportamento delle reclute e del comando. Rispetto alla questione sesso, che forse interessa maggiormente, devo dire che al campo il sesso è un po’ uno specchio in cui ognuno può rivedersi e ritrovare ciò che è, e ciò che cerca. Quindi se vi piace il sesso compulsivo il campo è un paradiso, se vi piacciono le coccole troverete sicuramente qualcuno con cui farle, se vi piacciono le chiacchiere e le confidenze ci saranno i momenti in cui scambiarle; da un punto di vista del trend generale il fetish militar è decisamente quello più praticato, apprezzato e condiviso ma non è assolutamente l’unica possibilità, né obbligatorio parteciparvi. Una nota per il comando, visto peraltro la perfetta organizzazione generale (luogo, cibo, turni, giochi): trovo giusto che la location sia spartana e quindi capisco le camerate, i letti a castello etc., però a volte l’eccesso di scomodità -noi per esempio eravamo in una camera piccolissima dove non c’era fisicamente spazio neanche per noi- diventa un problema e se non sai dove mettere le cose -un armadietto, una mensola, uno spazio qualsiasi- si trasforma tutto un caos che crea un po’ di tensione e aumenta il disagio. L’ultima cosa è una avvertenza per i futuri partecipanti -e sicuramente in questo l’organizzazione non può fare nulla- preparatevi a non dormire perché sicuramente in camerata ci sarà qualcuno che russa forte, qualcuno che chiacchiera, qualcuno che si alza, e chiaramente questa cosa moltiplicata per tante persone diventa un disturbo notevole, quindi portate tappi per le orecchie, sonniferi, cuffie… insomma attrezzatevi per dormire! Su altre sorprese e altre attività più interessanti e divertenti non dico nulla per non rivelare troppo a chi parteciperà, spero di essere stato d’aiuto. Un abbraccio a tutti e un saluto Maurizio

Sono (ero) la recluta Francesco, matricola 1212 della squadra verde. "sarei fuggito, sono rimasto ed è stato un successo"! queste parole sintetizzano l'esperienza al mio primo campo. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua, ma per fortuna mi sono ambientato subito nonostante i disagi dovuti al dormire in camerata, condividere spazi comuni. Lo dico perché vivendo da solo e ormai in uno stato semi-eremitico, è stato un bel banco di prova. E' ancora prematuro forse fare un bilancio netto, ma a caldo mi sento di dire che è stata un'esperienza tosta e bella. Impegnativa dal punto di vista fisico, ma divertente per i giochi, le prese in giro, l'affiatamento che si è creato con alcuni e la gentile, bella e delicata indifferenza con altri - del resto eravamo in 50 e si sa, troppi galli a cantare nel pollaio, non si fa mai giorno. Stamattina mi sono sentito con altre reclute: mi ha fatto piacere ricevere messaggi e telefonate perché mi sembrava di essere stato troppo riservato e forse snob, ma sono stato smentito e ne sono felice. Un ringraziamento al cuoco per gli ottimi pasti e un applauso al Direttivo per la fiducia e l'accoglienza. Nei prossimi mesi farò tesoro di questa esperienza.

Francesco73

E passata quasi una settimana dalla fine del campo, ho voluto darmi un pò di tempo per riflettere e capire la moltitudine di sentimenti e percezioni che ho provato, prima di mettere nero su bianco ciò che questa esperienza mi ha portato e regalato. Ho un grande spirito di adattabilità quindi non ho avuto grandi problemi a inserirmi nei vari contesti che il campo offre. Può risultare problematico per molti stare totalmente nudi davanti a tutti o condividere una camerata con altri 15 uomini, quando magari si e abituati a vivere da soli con le proprie tempistiche e rituali di sorta. Ma credetemi dopo i primi imbarazzi iniziali il tutto inizierà a essere talmente normale da non farci più caso. Il clima che si respira in camerata è qualcosa di magnifico, la coesione del gruppo dopo qualche ora passata insieme mi ha lasciato sbalordito, la moltitudine di diversità brillava in una coesione inimmaginabile. Appoggiata, confortata, seguita, coccolata… dal nostro Capo Squadra, e sarò sicuramente di parte dicendo che, non potevo trovare di Meglio! I giorni si sono susseguiti tra momenti di convivialità e sfide tra le varie squadre che cercavano di dare sempre il massimo, pur mantenendo una sportività tale da non renderla alla fine quasi nemmeno più una sfida. Il tutto è stato organizzato alla perfezione dai superiori, che con cura sapiente e meticolosa hanno giostrato il tutto per far si che questa esperienza potesse risultare impeccabile... e a mio avviso ci sono riusciti Egregiamente! Se qualcuno avesse dubbi sul cibo… bhe, non potete nemmeno immaginare...ristorante 1 stella Michelin? spostati proprio…Ci sono state parecchie chicche non indifferenti, ma non posso svelarvi tutto, vi rovinerei la sorpresa! Credo fortemente, che ai giorni nostri, entità sociali come questa diano la possibilità di interagire e conoscere nuova gente in un modo totalmente differente, più vero, se vogliamo dire. Ogni uno si mette a nudo (e non solo in senso stretto del termine) dando la possibilità all’altro di poter apprezzare nella totalità la persona che ha davanti, senza pregiudizi e o sovrastrutture auto-imposte. Probabilmente per questo sono riuscito a vivermi e apprezzare questo campo per quello che è… Un grande gruppo affiatato dalla quale poter dare e ricevere qualcosa di davvero importante.. Il proprio Essere!! E per finire mi permetto di dare qualche consiglio, cosi che le nuove leve che leggeranno questo messaggio, possano trarre consigli utili per approfondire e affrontare al meglio questa esperienza stupenda! -Siate avvezzi alla Condivisione... Cosi che possiate dare e ricevere esperienze che possano e vi possano migliorare. Il dare e ricevere ci pone in uno stato di apertura mentale. -Non Risparmiatevi... Si tratta di un esperienza e in quanto tale va vissuta in pieno, per il vostro piacere e per quello degli altri. Siete parte di un gioco.. Giocate! -Accettate la Diversità in ogni sua Forma... Cosi che possiate dare e riceve manforte nei momenti che possono sembrare bui. Per fortuna siamo tutti diversi, e la diversità arricchisce l’animo... E in fine. Siate voi stessi! Cosi da dare agli altri la possibilità di Capirvi ed Apprezzarvi!

Grazie di Cuore per questa Esperienza! Attendo già il prossimo Campo! Un Grande Abbraccio! Recluta D.