Vorrei tornarci nel 2017, ragazzi! Chi scrive è la recluta N.1141 del 34esimo campo di articolo28 2016. Prima cosa che sento di fare qui è ringraziare: 1- il maggiore Tom. Colui che mi ha reclutato telefonicamente ancora prima di diventare uno che: Lui, uno stratega, un buon consigliere, un uomo che 2- come il colonnello Roberto, mio concittadino, con il loro savoir faire hanno saputo trasmettere a me timore e agio. Sicurezze e tensioni. Comfort e piccole paure; sia prima che durante. Ovviamente saluto anche tutti gli altri ufficiali che mi hanno dato modo di partecipare a quest’esperienza di quasi 3 indimenticabili giorni, uomini con cui ho piacevolmente giocato anch’io ricevendo i loro comandi, i loro sorrisi, le loro imposizioni e tanto incoraggiamento.
E poi … Last but not least: la truppa. Tutti!!! Reclute o soldati che fossimo: Bernd (il mio capitano teutonico, col suo amico Stephan. Danke!), Gabriele (al quale chiedo scusa se gli è stata rubata la bandana per vendetta nei confronti del furto subito a causa mia e di Corona ai danni dei verdi).. Corona! Un grande! E poi Fabio il bello, Maximiliano il giocoso, GianMarco (che bella persona! Gran spirito di squadra!) Ancora complimenti GianMarco per la promozione! E poi ringrazio: Lorenzo. Piero. Il pasticcere, Roberto (mmmh in molti sensi) e il “cuoco” Mario (senza di loro non avremmo potuto mangiare meglio). Il “cucinatore” dei blu” che con gran coraggio si è preso la responsabilità di preparare una cena.
Scrivo questo post rivolgendomi non tanto ai miei ex commilitoni ma soprattutto a coloro che mi stanno leggendo, coloro che non hanno ancora partecipato ad un campo: “se tu non hai ancora superato la fase di lettura dei miei personali ringraziamenti e non sei riuscito a concludere di leggermi fin qua, beh, lettore fà lo stesso… Umberto Eco chiese ai suoi lettori di superare circa 100 pagine del suo Nome della Rosa prima di arrivare al “vivo del romanzo”. Sono anche a meno di 100 le righe fin’ora da me scritte, quindi eventuali aspiranti e magari prossime reclute”: leggi con calma, oppure tralasciami. ————-
E qui arrivo alla mia prima esperienza in Articolo: il “mio romanzo”: Titolo
“Cazzo sì che ti metti in gioco!”
Giungi in una località isolata dal resto del mondo. Una casa, una bella casa grande; alberi, cielo, silenzio, tanta natura, un paio di cerbiatti visti durante il tragitto. Quando poi sei arrivato, capisci che quello è il posto, ti rendi conto: almeno ce l’hai fatta, finalmente ci sei. E già dal momento in cui cominci a scaricare il tuo zaino dal mezzo di trasporto con cui sei giunto al raduno non ti senti isolato dal pianeta: quelli arrivati prima di me, nel mio caso abbastanza pochi perchè sono giunto alla base nel primo pomeriggio, sono stati subito tutti affabili, strette di mano, presentazioni; enorme e ovvia la difficoltà a ricordare tutti i nomi. Alla fine della giornata di giovedì eravamo più di 40 uomini. Tutti là: ormai immersi nel buio, tra gli alberi e la sola luce della casa. Viene organizzato di tutto perchè tu, lettore sappia il meno possibile di quel che sarà il campo, quello vero del giorno dopo. E consiglio a chi eventualmente sta già elaborando di potervi partecipare nel 2017, di fare come me: Ignoto. Non chiedete prima. Niente! Non chiedete e non aspettatevi niente, ma fate di tutto perchè qualcosa possa accadere, una volta che sarete entrati a far parte del military game. Le orge in abiti mimetici non sono previste, ma c’è sempre la possibilità che qualcosa succeda quando siete senza le mutande.. E non solo. Siete timidi? Vi considerate delle schiappe? Non siete impauriti dal fatto che vi possa mancare l’amica frociarola di turno del vostro WhatsApp? Vi piace sentirvi uomini tra uomini? (non sto dicendo maschi tra maschi.. e spero che venga capita la mia metafisicherìa). Provate! C’è la fatica fisica (si c’è), c’è la disciplina, le attività egregiamente organizzate; c’è l’anfibio che ad alcuni faceva dolorare il piede (senesi, romani, romagnoli). C’è la natura, il sole, il cielo. Le camminate con gli scarponi.. Gli alberi, tanti e slanciati al campo N.34. Il cielo sopra, l’erba sotto e la brezza tuttintorno. Il sole (siamo stati fortunati climaticamente parlando).
Il sabato della campagna. (Per non togliere anticipazioni a nessuno evito di raccontare del venerdì-delle-sorprese): Gli anfibi. Uomini -ancora che camminano. Fatica. Chiaccherando. Ancora sole, ancora alberi, ancora là, tuttinsieme. Mancavano forse Brad e George, ma nessuno si è lamentato della loro assenza (anzi! alcuni dei presenti li sostituiva fisicamente in modo egregio – esempio il capitano dei verdi). E le gambe facevano sforzi a procedere una davanti all’altra. Ma tutti si continuava. Magretti e cicciotti. Freschi di palestra e non. Tra silenziosi e chiaccheroni. Ufficiali, reclute e soldati. Aiutandoci. Che goduria per molti aver trovato dopo la passeggiata e la conseguente attività al torrente di quel secondo giorno, una fontana d’acqua sorgente fresca. Non avrei mai creduto di riuscire a correre tanto quanto i miei compagni di squadra. E non avrei mai pensato di perdermi per l’emozione in un bicchier d’acqua, o meglio in una bottiglietta d’acqua (qua capiscono ancora i miei soli compagni blu che erano là. Ho cannato la mia prestazione in quell’attività ..in una bottiglietta d’acqua. Ero troppo emozionato.)
E poi ci sono tutte le serate conviviali, bellissime, quelle del doporancio della sera, i pasti condivisi, le chiacchiere, le risate, i drink dopocena, l’individualità dello sharing i momenti liberi dopo le attività, (ci sarebbe stato bene un altro aperitivo tuttinsieme, ufficiali, sappiatelo) il rispetto di coloro che – ognuno con i suoi limiti – chi non ne ha? sta affrontando una situazione che VE LO POSSO GARANTIRE, io che non ho più 30 anni, si supera. Tutti insieme. Con Rispetto e anche Rispetto e ancora Rispetto del comune senso dell’essere lì. Non è fortunatamente una vera caserma (io che ho coattamente fatto il militare ve lo posso garantire), ma C’E’ il GIOCO della caserma, il fatto che si sia solo uomini, gay! Che ci siano delle regole da rispettare. Che si giri per le camerate nudi, che si possa dormire senza mutande, che le docce possano esser condivise (in questo campo ci era stato richiesto dal Colonnello), che si stia condividendo un angolo di mondo dal quale non sarà facile allontanarsi senza un mezzo di trasporto autonomo – io non ce l’avevo! rende tutti ancora più uniti. A lavar bicchieri, a far flessioni, a saltar la corda (a me che ero il primo di turno a saltarla hanno dato della leggiadra ballerina. Cazzo! Mi son vergognato un po’ ma avevano ragione i miei superiori, ‘orcavacca eran 2000 anni che non saltavo più una corda. Ma l’ho fatto, da Carla -Fracci non Bruni … la seconda suona le corde della chitarra, non le salta. E mi sono un pò vergognato).
Ho passato l’ultima notte a fare il mio solo ed unico turno di guardia condividendolo con la più giovane delle reclute. Dalle 2 di notte alle 5,30 pulendo anfibi e chiaccherando con l’unico ragazzo con il quale non avevo ancora scambiato parola (eravamo davvero in tanti e non è stato, purtroppo facile conoscerci tutti). Lui, recluta come me, 30 anni. La più giovane recluta. Che aveva fatto parte di un’altra squadra, il più piccolo della base 2016. E insieme si è stati rilassatissimamente bene. A spazzolare scarponi, dopo la serata delle promozioni e delle punizioni. Quella dei brindisi, e di qualche lacrima (parlerò dopo della mia non inaspettatamente sopraggiunta commozione). E anche dopo il turno di guardia non ero stanco. Anzi non sono nemmeno andato a dormire un paio di ore, le sole due ore che avrei potuto utilizzare prima dell’ultima colazione e conseguente adunata tuttinsieme. NO! Ho scelto io di starmene sveglio ancora, avevo realizzato che il tempo da passare ancora alla base avrei dovuto sfruttarlo. Ancora! Dovevo/volevo vivermelo tutto. Non volevo addormentarmi, ma vederli tutti risvegliare, i ragazzi. E come già ho scritto, da sveglio nella notte ne ho visti passare tanti di loro, uomini nudi andando da una camerata all’altra. Che spettacolo! Che senso di libertà!
Poi il cielo ha cominciato a ricolorarsi, prima di un viola-grigio scuro nuvoloso che è poi sfumato in un rosa antico a tratti bordeaux e poi azzurro/bianco (le nuvole di passaggio). …E son partite le ultime colazioni (giusto per darmi un pò di carica ho mangiato del cioccolato bianco, non altro. Ma c’erano biscotti, corn flakes, pane in abbondanza, marmellatine e burrini, caffè, cappuccini). Ancora un pò di esercizio fisico, la consegna degli attestati, l’inno di ciascuna squadra, qualche scambio di numeri di telefono e … rimessa apposto la base (grazie ancora Lorenzo!) siam ripartiti. Durante il tragitto di ritorno ci siamo ritrovati per pranzo, casualmente in un anacronistico ristorantino ai piedi della montagna Roberto, Giovanni, Giorgio Gaetano ed io. Poi io e il colonnello Roberto siamo ripartiti per tornarcene a Mestre. Ero cottino, direi bollito dopo la notte trascorsa senza dormire. E lui, dopo le tagliatelle e i 2 bicchieri di vino (e le sue girate nudo per le camerate della nottata precedente) era ancora più stanco di me. Caffè in autogrill. Un pò di traffico. Tanti momenti di silenzio in auto, io e lui. Nuvoloni neri. Un temporale che non ci ha colpiti. Il cielo bello che non era + quello sopra al campo di poche ore prima Poi Mestre. E ce l’ha fatta. Sono ancora vivo. Mi ha riportato a casa.
Quando Roberto mi ha accompagnato sotto casa e mi ha aiutato a portare parte delle mie cose nell’atrio del mio condominio, solo in quel momento ho realizzato che il campo, che il mio articolo era FINITO. L’ho salutato forse anche troppo freddamente (mi vergognavo di farmi vedere commosso) ho messo il mio culo e le mie cose in ascensore e son salito al mio sesto piano. E sebbene fossi ormai strabollito non sono andato subito a dormire. Stoicamente dopo aver avviato la lavatrice sono rimasto a pensare sul divano in cucina. Alle faticose, emozionanti, giocose, sensuali ore trascorse al N.34 di Articolo. Il mio primo. Alle mie flessioni che non eran flessioni. Ai miei anfibi tedeschi che non mi avevano fatto dolorare i piedi, ai sorrisi, alle lamentele perchè le patate le avevamo cucinate troppo poco. Alle uova sode. Alla mancata carbonara. A tutto! I ricordi rimangono, ma si sa, col tempo tendono ad annebbiarsi. E io volevo ancora mantenerli vivi quei ricordi. Voglio, nello stesso modo in cui Scooter e Antonella Ruggiero dicono: “ragazzi” Voglio tornarci!
Ovviamente dovrei dire anche Uzè! Uzè! Uzè! Uzè!!!!
P.S: Io voglio rifare la visita medica, ufficiali!! E non son l’unico che ritornerebbe al campo solo per quella! pensateci 😉
Eccoci qui, di ritorno dal 34° campo di ART 28, il mio secondo campo. Come sempre, l’ansia dei giorni prima della partenza scompare appena ci si incontra, si ritrovano vecchi amici e se ne conoscono di nuovi, sempre con una emozione nuova e la consapevolezza che siamo tutti uguali, tutti con la stessa ansia e voglia di dare il massimo per passare tre giorni insieme in questo posto e in questo modo magico.
Come sempre l’aspettativa si rispecchia nella realtà. Una comunione, un affiatamento che credo non si può avere in nessuna altra parte, in nessun altro modo. Subito c’è intesa, c’è voglia di stare insieme, c’è voglia di confrontarsi e di conoscere più affondo le persone che incontriamo. E’ veramente un alchimia che non riesco a spiegarmi….è come se le persone che incontri nei campi di ART.28 fossero amici d’infanzia, a cui puoi parlare , con cui puoi confrontarti liberamente, persone che hanno o hanno avuto i tuoi stessi problemi…dei fratelli.
Indubbiamente gli organizzatori del campo, il Comando tutto, fa un lavoro encomiabile sia per selezionare le persone che per far sentire a loro agio tutti…senza costrizioni …senza tabù. Siamo una grande famiglia di esseri umani e penso che noi, più di altri, siamo capaci di scoprire i lati nascosti dei nostri compagni di viaggio e cercare di parlarne apertamente e liberamente. Le giornate passate insieme a tutti voi sono ricordi indelebili che arricchiscono le persone e spero di aver contribuito , nel mio piccolo, a far crescere la fiducia e la gioia di vivere queste emozioni in alcuni di voi. Certo che ci rincontreremo al prossimo campo con la maggior parte di voi….un abbraccio fraterno e ancora un grande ringraziamento al Comando. SOLDATO PIGI
Difficile descrivere a parole una delle più belle esperienza della mia vita, ma tenterò in queste poche righe di dare un’idea di ciò che ho vissuto nei tre giorni del raduno. Non scenderò in alcun dettaglio per chi dovesse leggere questo mio post, perchè credo la componente sorpresa sia fondamentale per chiunque decidesse di affrontare questa esperienza, pertanto solo di sensazioni parlerò.
Al contrario di altri commilitoni che prima di partire si erano letti tutti i dettagli sul sito di Articolo 28, io mi sono fatto un idea generale animato solo dall’interesse per l’ambiente militaresco, ma non mi sono voluto privare della sorpresa e del salto nell’ignoto e sono arrivato veramente pronto ed aperto a tutto, con un unico spirito che mi animava; divertirmi e fare un esperienza diversa.
Incerto fino all’ultimo di poter partecipare per ragioni lavorative, il giovedì sera sono arrivato per ultimo molto tardi di notte dopo un viaggio al buio tra i boschi …. non so nemmeno io come ho fatto ad arrivare alla base. Ma ne è valsa pena!! Mi portavo dietro una quantità immensa di stress ed incazzature da lavoro, e l’unica cosa che volevo era staccare totalmente e fare qualcosa di lontanissimo dalla mia routine quotidiana, e sono stato accontentato.
Fin dal momento in cui ho messo piede alla base mi sono sentito accolto come un vecchio amico, la qual cosa mi ha lasciato inizialmente perplesso, data la naturale diffidenza del mio essere sardo, ma poi è stato solo un crescendo di sensazioni positive. La notte in cui sono arrivato non ho praticamente dormito, causa l’adrenalina che avevo addosso.
Ho cercato di lasciarmi andare e sono stato al gioco in tutte le situazioni che si sono succedute, anche le più “particolari”…. ho accettato senza nessun problema (e anzi divertendomi moltissimo) tutto ciò che è capitato a me e alla mia squadra , dalle punizioni alle “ispezioni corporali”. Si è creato da subito un forte cameratismo con un bellissimo ambiente, fraterno, coeso tra tutti noi …. nessun elemento di disturbo, nessuna persona molesta.
Ho conosciuto tanti amici e tante persone desiderose come me di passarla bene e di avere un’ esperienza forte e profonda.
Sono andato via dal raduno con il magone per la fine dell’avventura, ma totalmente felice ed appagato, rientrato in ufficio ancora ci penso e ci rimugino.
Non saprei se consigliare a tutti questa esperienza, semplicemente perché secondo me non è per tutti. Devi sentirtela dentro la voglia di fare una cosa come questa, e non è detto che possa garbare a tutti, soprattutto se non affrontata con il giusto spirito; devi essere aperto all’avventura, avere spirito di adattamento e devi essere di amplissime vedute, non basta avere un blando interesse per il militare.
In conclusione un’esperienza bellissima e che sono sicuro ricorderò a lungo.
Recluta….o meglio Ex Recluta Roberto
I due ricordi più intensi che porto a casa sono quelli del mio compagno di squadra che mi ha mostrato la foto del figlio e la sua palpabile emozione nell’abbraccio al momento del saluto. Devo ammettere che il mio fisico un po’ si lamenta e che mi ricorda che quando la mia mente galoppa dovrebbe fare i conti con la ruggine e gli acciacchi, però credo che in fin dei conti anche lui abbia tratto dei benefici da tre giorni di sana attività fisica senza nessuna costrizione mentale e molto spesso anche senza nessuna costrizione di vestiti. In questi pochi giorni ho proprio avuto tutto, a partire dalla full immersion in una coreografia fetish intensa e credibile, all’appagamento narcisista che mi ha visto anche vincere una competizione fisica contro ogni ogni pronostico.
Cosa dire poi di quello che si può provare alla mia età quando un bel ragazzo alla mattina ti dice “grazie per ieri sera, ho gradito molto!”. Tutto questo lo devo, e lo dobbiamo tutti, a molti anni di una conduzione seria, di una selezione sensibile e oculata dei partecipanti e al grande lavoro logistico che fanno costantemente i membri del direttivo. Grazie a tutti, ma permettetemi un ringraziamento particolare al Maggiore Tom che mi ha selezionato e motivato e al mio caposquadra Domenico, che mi ha fatto conoscere Articolo28 e mi è stato vicino in questa esperienza. Marco, una recluta della terza età
Appena ho visto il sito di art.28 ho pensato ad una fregatura..poi mi e’ ricapitato il giorno seguente..ci sono entrato ed ho letto…tutto almeno 3 volte.. FANTASTICO..ho subito mandato una mail per avere un contatto telefonico..ho aspettato 3 giorni..e nel frattempo friggevo di impazienza…e chi mi telefona?..un tizio di nome TOM…voce simpatica..gli spiego un mio limite da abbattere. parecchio grosso…..nessun problema lui ha la cura giusta…..arriva in seguito la accettazione da parte del comando….e poi..la partenza finalmente..che culo che ho (lo dicono davvero) il campo e’ 1.30 di auto da me…al tizio della telefonata..per farmi perdonare di avergli stressato la vita..gli faccio una bella torta…ed arrivo li…..imbarazzato.. chiedo aiuto per scaricare…alcuni ragazzi si offrono di farlo..ma lui ..TOM non c’e’..delusione profonda..poi un po’ ubriaco dopo cena salgo le scale per andare a nanna…manca poco cado a terra dall’imbarazzo.. ritorno giu….’aspetto un altra mezzora e risalgo.. prendo la rincorsa e passo lo sbarramento… salvo per un pelo… e qui dovrei aprire una parentesi per l’amicizia dimostrata dal tenente Renato.. che pero’ non ho capito subito… ero nel panico piu’ completo… poi mi calmo…e dormo un ora si e no….poi la mattina una recluta ci abbandona per un problema familiare… era il primo con cui avevo socializzato… che dispiacere vederlo andar via… gli grido…ti aspettiamo… torna il prossimo anno ..poi dopo l’alzabandiera…..la visita medica…il mio drago nero..vedete.. io non ho paura ad affrontare un animale feroce a mani nude… non ho paura di niente… ma di una cosa ero terrorizzato.. mettermi nudo davanti a sconosciuti… mi sentivo una merda in quei momenti.. indifeso.. debole.. e questo mi provocava rabbia.. .poi qualcuno si presenta davanti a noi..tutti nudi il IL COMANDANTE IN CAPO….il maggiore TOM il tipo con cui avevo chiaccherato la sera prima, pensando fosse una recluta….figura di merda… la mia faccia e’ bianca… barcollo…. lui mi guarda..e capisco che ho un amico che mi aiuta.e non e’ niente male il maggiore.. hehe….mi fa’ molti complimenti per come mi sono comportato con articolo28… e poi finalmente l’incubo finisce…la giornata passa facendo giochi e prove..anche li mi vengono fatti i complimenti.. mi inorgoglisco.. e quando devo mettermi nudo per favorire la mia squadra nel punteggio…. gareggiando…dico una parolaccia e faccio volare i pantaloni adorati che mi proteggevano dagli sguardi..lo devo fare..per la mia squadra amata..i verdi..solo per loro…cosa faccio? mi levo pure la maglia…nudissimo ..ma sono un incosciente.basta una caduta per strisciare la schiena sulla dura terra e sentire dolore…tutti mi consigliano di rimettermela…..io pero’ devo dimostrare a quei ragazzi che sono matto per la mia squadra…segno il punto e scoppia la mia felicita’ ..i rossi sono inquieti..capiscono che sono un tipaccio tosto…la giornata poi finisce,…arriva l’ispezione delle camerate….ma il mio caposquadra DOMENICO ci aveva istruiti a dovere, e con una astuta manovra riesce ad attirare l’attenzione degli ufficiali su di lui…io mi sarei impappinato se fosse accaduta una ispezione a me ed il mio bagaglio……ma tra gli ufficiali avevo anche un paio di amici…il tenente Renato… ed un colonnello a cui ho cercato di far capire che …..lasciamo perdere..ispezione finita… tutto perfetto…salto la parte notturna che alcuni infami mi hanno accusato di russare come un orso in letargo…io?.. ma se ero sveglio e vigile….vabbe’..tanto mi hanno messo di guardia e puntuale mi alzo..ore 5.00 ma uno dei blu non c’e’. .dorme beato..cercano di svegliarlo..niente..verso le 6 ci provo io..lo faccio alzare e decidiamo di non dire niente per evitare la punizione al ragazzo della squadra blu..ma lui non pulisce nemmeno un anfibio…troppa vita sfrenata la notte…troppo stanco..per troppo sesso…..poi piu’ tardi dopo l’alzabandiera di rito…si parte a piedi per una missione esplorativa…bel posto…diversa strada da fare…una gara da vincere anche….che per capirla come funzionava ci e’ voluto un giorno di ferie……che a mio avviso i rossi per vincerla hanno concesso chissa cosa a qualche superiore… (n.d.r. assolutamente nulla) dite che e’ furfanteria scrivere cose false?… lo saprei io cosa concedere al caposquadra dei rossi..gli darei tutto…che fico che e’.OOPS..siamo..tutti spiedati data la distanza ..ed in salita pure.stiamo .. rientrando…ci docciamo ci improfumiamo e poi veniamo a sapere che i rossi hanno vinto la competizione..grrrrrrr ed ora dobbiamo subire la loro punizione.. uno del nostro gruppo non vuole farla, ed io mi offro volontario al suo posto…i verdi hanno un orgoglio da difendere…qui mi fermo…dato che tutto il battaglione era presente quando ho eseguito la punizione a noi inflitta..e tutti sanno.. posso solo dire che in quei momenti ho capito come ci si diverte.. e non avrei voluto smettere mai, di essere punito! E’ stato magnifico sexy.. provocante, poi..la mattina della partenza..be c’e’ stata l’ultima sorpresa.. a parte che alla consegna del congedo mi sono bloccato per l’emozione… poi pero’ il comandante in capo…il maggiore TOM..mi ha richiamato dai ranghi e, sugli attenti facendomi uno dei piu’ grossi regali che un comandante puo’ fare ad una recluta.. eseguire l’ammainabandiera..un enorme onore mi faceva…..addio simone…. davanti a tutto il battaglione mi sono nuovamente bloccato, non riuscivo a parlare ne a pensare mentre il compassionevole tenente Renato mi diceva cosa fare sottovoce…. troppa emozione..troppa.. ero per cadere a terra…poi sono riuscito a tirare giu’ la bandiera di articolo28.
IN QUEL MOMENTO….tutti hanno capito..come ero..cosa provavo… le mie sensazioni..le paure..ero nudo anche se ero vestito..e mi hanno fatto sentire come mi erano vicini..i miei fra’… FRATELLI..un paio di lacrime sono cadute…mentre rientravo nei ranghi..qualcuno mi ha accarezzato una spalla…e grazie al maggiore TOM..la mia corazza si e’ frantumata…mentre ci siamo abbracciati io e lui in fase di commiato..mi ha detto…piu’ o meno… una parte di te e’ dura come l’ acciaio..l’altra e’ fragile come il cristallo. ma una cosa e’ sicura..nei prossimi anni…….io ci saro’…avete la parola di Simone delle montagne.
Ex recluta Simone
Ciao a tutti,
dal generale ai sottoposti, cosi non mi confondo con il rischio di declassare qual che ufficiale……..
Vi ringrazio innanzitutto di avermi invitato al raduno, invito declinato negli anni scorsi con la scusa per motivi di lavoro, ma la vera scusa era altro, ma sono convinto che ognuno ha i suoi tempi per metabolizzare la proprie situazioni.
Ho vissuto 3 gg. veramente intensi fantastici, non ho parole per descriverle ma se ci provo non riuscirei al 100% per il fatto che tutto è stato cosi bello, liberatorio vissuto con intensità e sopratutto con rispetto reciproco; direi anzi affermo goliardico, partendo dalla visita medica che mi ha fatto, credetemi, sparire parecchi scheletri nell’armadio l’armadio.
E’ stato un tour di force per certi aspetti …
Ottima l’organizzazione non pensavo veramente, mi ha fatto molto bene un pò di disciplina visto che sono sempre abituato a fare ciò che voglio…… sopratutto ho visto che al centro di tutto c’era la persona l’individuo questo mi ha colpito molto……
Poi visto che i più non ci si conosceva abbiamo fatto subito comunella persone semplici (stile del mio gruppo) persone motivate nel stare assieme condividere gioie e piccole delusioni ma sempre nel rispetto, spero che l’impronta rimanga quella, ce n’è molto bisogno di questi tempi…… dove contano di più le cose futili che l’essere umano.
P.S. Peccato che di campo estivo se ne faccia solo 1 all’anno, proporrei almeno uno a giugno ed uno a settembre un pò di disciplina e rigore almeno di giorno fa molto bene…………
grazie mille
ex Recluta Davide